2007




2005



2003



Di seguito troverete recensioni di Let the Darkness Welcome You





Heavy-Metal.it - 17 Agosto 2006

TOP DEMO

Secondo demo per il gruppo power-black nostrano di Rovigo, che conferma quanto precedentemente pubblicato nel 2003 con "Dark Rays Rip The Light". Il gruppo è sempre più preciso e sicuro di sè e sa esattamente cosa vuole fare e dove vuole arrivare. Probabile che più di uno ascoltando i brani (che potete scaricare in versione completa dal loro sito ufficiale www.nicta.it ) li ricondurrà ai Children Of Bodom, il che non è poi tanto distante dalla verità. Ma i nostri riescono sempre a scrivere brani di sicura presa, mai monotoni e riescono anche ad essere sufficientemente personali inserendo parti più prettamente sinfoniche, e di tanto in tanto si affaccia anche un cantato femminile che ben si amalgama con la loro musica violenta e diretta. Musica che comunque non è di facile presa, la durata media è di quasi 6 minuti lungo i quali i cinque power-blackster si sbizzarriscono in continui cambi di tempo e stili. I cinque brani proposti sono un lungo sfoggio di abilità con i propri strumenti e di ottima scrittura della musica, ma soprattutto di ottima esecuzione. I Nicta si confermano un validissimo gruppo che farà parlare di sè, anche e soprattutto all'estero. Continuate così.

Voto: 5/5

Stefano Muscariello





Metal Invader - 29 Luglio 2006

Into their latest Demo release NICTA from Rovigo (Italy) presents a very interesting mix of melodic Power Metal with extreme Metal elements. Using the term extreme I refer both to the Black Metal musical parts and to the brutal moments of NICTA's music. All this interesting mixture is offered under a symphonic background brining in mind bands like DIMMU BORGIR or CHILDREN OF BODOM. The band seems to have spent hundreds of hours in order to create the structures of their songs. Every single minute a new musical surprise is waiting the listener. Rhythm changes, melodic or brutal breakings, well arranged symphonic or atmospheric parts, complete a great unique result. Do not expect the typical Symphonic Black Metal in here as this band has really more to offer. The production is crystal clear something that is very positive especially for this kind of music. The demo comes in fine artwork as well and this is another feature that proves how seriously the members of this band have taken their art. I would be very happy if I notice a full length delivered from NICTA. They really deserve it.

Voto: 4.5/5

Chris Papadakis





Disintegration - 1 Maggio 2006

I misteri del music business non finiranno mai di stupirmi. Ogni mese il mio stereo e le mie orecchie sono funestati da prodotti stranieri che non valgono nulla, dalle prove incolori di bands-fotocopia (soprattutto scandinave e tedesche), dalle melodie strasentite che gli epigoni di generi non più in auge coltivano ancora fino alla noia. Poi, qualche volta, mi capita fra le mani un demo come quello dei Nicta, italiani come gli Holy Martyr, i Frine o gli Eternal Gate, e penso: ma come è possibile che gruppi di questo livello non abbiano ancora un contratto? Come possiamo trascurare così stupidamente le migliori realtà metalliche della nostra penisola? E’ solo l’esterofilia o c’è sotto anche qualcos’altro? Quale che sia la risposta, questo nuovo autoprodotto della band veneta supera il già buono “Dark Rays Rip the Light” di ormai tre anni fa, per un risultato finale di sicuro impatto! Rispetto alla prova precedente, il registro musicale si è ancora affinato: ad un progressivo aumento degli elementi power (cosa che non può che farmi piacere!) corrisponde una maggiore incidenza delle parti black, che si esprimono soprattutto attraverso le key di Graziano Ferraccioli. Qua e là fanno sempre capolino intuizioni death o timidi accenni thrash: ed ora trovatemi un’altra band italiana che suoni un mix così innovativo ed interessante, perché io, per trovare qualcosa di simile, devo pensare alle band che ho scovato in Germania! I cinque pezzi del demo si fanno apprezzare tutti senza riserve: più orientata verso il power l’opener “Millenary Order”, più aggressiva, blackeggiante e sinfonica la successiva “In Embryo”; ma l’apice del disco è rappresentata da “Let us Suffer”, che unisce al meglio tutte le influenze riconoscibili nel sound dei nostri, e vede la migliore interpretazione canora del notevole Fabio Valentini. Molto buone anche la rapida “The Night I Fell” e la conclusiva “Manchurian Candidates”. Insomma, dov’è il contratto che questi ragazzi si meritano? Qualcuno ponga fine a questa ingiustizia!

Voto: 7.5/10

Renato de Filippis





BenzoWorld - 30 Marzo 2006

Estratto dal Live Report del concerto Nicta + Shining Fear a Corte Samuele del 4 Febbraio 2006

Corte Samuele stanotte è immersa in un clima artico: ottima cornice per questa serata di buon metallo nostrano. Giungiamo nell'affollato luogo del misfatto e i Nicta sono già all'opera: la band di Rovigo si diletta in un metal in bilico tra il power/sinfonico e l'estremismo black. I cinque si muovono bene, soprattutto Fabio, il cantante, molto abile nel destreggiarsi tra vari registri (melodico/liricheggiante, growl, sussurrato...) e Andrea, veramente degna di elogi la sua prova dietro le pelli. In linea di massima il gruppo suona con precisione chirurgica tutti i brani in repertorio per la gioia dei fan -veri fan, di quelli che sanno a memoria i testi delle canzoni!- presenti tra le prime file. [...]

Voto: Non assegnato

Succiacapre





BenzoWorld - 30 Marzo 2006

TOP DEMO

'Let The Darkness Welcome You' ha tutta l'aria di non essere molto di più un allenamento in vista del fondamentale appuntamento con l'esordio nel mondo discografico per i Nicta, e che difficilmente deluderà chi già li conosce. Già, perché dopo tre demo, sembra proprio giunta l'ora per il poliedrico quintetto di Rovigo di fare il tanto desiderato, e meritato, salto di qualità. I nostri arrivano in questo 2006 forti di una discreta esperienza live e di una proposta che è praticamente impossibile trovare altrove. Grazie infatti al background, spesso distantissimo, dei membri della band, il metal dei Nicta riesce a spaziare senza paure dal power/epic ad un black sinfonico e di facile presa, il tutto racchiuso sapientemente all'interno di canzoni dove queste influenze trovano libero sfogo. Uno sfogo che ha poco a che vedere con l'ambizione disorganizzata di troppe bands alle prime armi, ma dove invece nulla è lasciato al caso: dai continui cambi di tempo e atmosfera, ai tutti i diversi stili di cantato che si alternano lungo le note di 'Let The Darkness Welcome You'. Assolutamente convincente anche la professionalità dei suoni di questo demo, con un perfetto bilanciamento di tutti gli strumenti, a tal punto da risultare migliore di non pochi dischi usciti sotto etichetta. Segno questo, di grande maturità per i Nicta, visto che stiamo sempre parlando di una band agli esordi. O forse non più. A conferma proprio di questo corre in aiuto 'Let The Darkness Welcome You', che con la sua mezz'ora di buona musica, rafforza tutte le ottime impressioni avute in precedenza. In ciascuno dei cinque pezzi di questo demo possiamo trovare tutto il buon gusto, la cura e le diverse influenze di questi cinque ragazzi. Per esempio nell'epic moderno dell'opener 'Millenary Order' la fa da padrona la scintillante sei corde di Nuccio Cafà, autore anche di un assolo dal sapore quasi neoclassico (chi ha detto Rhapsody?). Mentre nelle più eterogenee 'In Embryo' e 'Let Us Suffer' il growl/scream/pulito del bravissimo Fabio Valentini modula a piacimento i differenti momenti emozionali, dalle sfuriate heavy-thrash agli stacchi più rilassati. Un altro punto i nostri se lo guadagnano per merito di una tecnica strumentale che ha ben poco da invidiare a nomi più blasonati, con citazione particolare a quella coppia di autentici duellanti che rispondono al nome di Graziano Ferraccioli (keys) e Nuccio Cafà (chitarre), senza dimenticare il puntualissimo Andrea Bertassello dietro le pelli. Il demo si conclude con altri due brani che proseguono diritti sulla strada di un power metal polivalente, ovvero 'The Night I Fell' e la conclusiva 'Manchurian Candidates', dove giganteggiano le vocals suadenti di Federica Valarin (presente pure in 'Millenary Order' e 'In Embryo'). Alla fine l'unico appunto che può essere fatto a questi Nicta è forse l'eccessiva mole di elementi, talvolta parecchio lontani tra loro, che riescono ad inserire in ogni singola canzone, e che inevitabilmente infonde un fin troppo forte senso di omogeneità a tutto il lavoro. Nulla comunque che non può essere rivisto o corretto in un futuro vicino, in virtù anche dei passi da gigante che i nostri hanno saputo fare in pochi anni di carriera. Ora non resta che sentirli in azione su qualcosa di più corposo, al più presto.

Voto: 75/100

Viking





Vampire-Magazine.com - 8 Febbraio 2006

What do you get when you put an average power metal cd on the charcoal grill and leave it there for a couple of minutes? Most likely a burned and ruined cd. But what if you'd do the same with the 'music' of that same cd…? You will end up with the same kind of music that Nicta did. Charcoaled power metal, for lack of a better description, raw and burned on the edges. The cd starts off in a true power metal fashion with "Millenary Order". This song is a great example of their Italian and Scandinavian influenced neoclassical power metal. But then when the vocals kick in instead of a high pitched scream, like is expected, the song turns aggressive with Fabio's growls. There's also a guest appearance of singer Federica Valarin, who with her clean voice, complements Fabio's vocals perfectly. Also worth mentioning are guitarists Nuccio Cafàs solos here. I'll pick out a few other songs like "In Embryo" which is one of the faster tracks and is a lot more aggressive. Again this song shows a wide range of vocals. My personal favorite "Let us Suffer" with a very (and I really mean VERY) catchy chorus is clocking well over 7 minutes and doesn't get for even a second. 'Let the Darkness Welcome You' consists of coherent compositions, it all works very well together. Federica Valarin performs additional vocal parts in "Millenary Order", "In Embryo" and "Manchurian Candidates" and adds to the diversity of the music. Kudos go out to Fabio Valentini (what's in a name) for the excellent vocals on this disc. Seemingly without any effort at all he manages to switch from dark aggressive growls to clean vocals. The awesome solos and catchy melodies combined with the rhythm and atmosphere of a true black metal band. I must admit for most black metal fans the drums and keyboards might sound a bit too bright and crisp. But then again, an open-minded black metal fan could easily be amused by this album. Nicta has won me over for sure! The motto of Nicta when they started off in 2001 must have been to boldly go where no power metal band has gone before… and trust me... they did just that......

Voto: Non assegnato

Sabrina





Sardcofago.net - 30 Gennaio 2006

Si possono chiamare in causa Cradle Of Filth, Dimmu Borgir, Children Of Bodom, Bal Sagoth e altri gruppi che hanno probabilmente influenzato il sound dei Nicta, certo è che la band di Rovigo ha realizzato un buon demo, che magari non colpisce da subito ma viene fuori dopo qualche ascolto restando sempre più in testa, con un songwriting non particolarmente originale ma ricco di diversi spunti positivi che rendono piacevoli e scorrevoli i brani nonostante la lunghezza media di 6 minuti. Un gran lavoro delle tastiere, che riescono ad avere presa facile senza scadere nel banale, ma forse il pregio maggiore sta nella notevole carica che si nota sin dai primi ascolti, nei cambi che rendono i brani dinamici e in una buona produzione (pur con dei volumi non sempre ben equilibrati secondo me) che aiuta gli stessi ad esser meglio definiti. La voce inizialmente ricorda un po' i Dark Lunacy per poi variare registro verso screaming black, growl e clean vocals (queste ultime non sempre convincenti, come anche quelle guest femminili che alleggeriscono l'impatto dei brani), così come tra le "cavalcate" trovano posto anche blast beats e in generale un drumming dotato di buon gusto, ben aderente alle strutture dei pezzi. Anche dagli assoli neoclassici si nota una buonissima abilità tecnica che viene comunque messa al servizio dell'esecuzione dei brani piuttosto che a un noioso autocompiacimento. Qualche piccolo calo nei tratti più "power-oriented", ma "Let The Darkness Welcome You" rimane un buonissimo minicd, che migliora ad ogni ascolto e reclama l'attenzione di appassionati e addetti ai lavori...

Voto: Non assegnato

ChildOfTheTwilight





PowerMetal.de - 4 Gennaio 2006

The band was founded in 2001 and already started to add some pompous and sinister aspects to their music on their debut mini-album "Dark Rays Rip The Light" with stylistic devices known from Black Metal. Back then those first steps were pretty promising but not really consequent enough. That left some potential for improvement and the Italians really did use that potential. On "Let The Darkness Welcome You", they boldly make some more steps in the right direction and change the Power Metal with occassional Black-Metal-vibes they played before to a real hybrid between melodic Heavy Metal with both Italian and Scandinavian influence and epic-bombastic Black Metal. In terms of songwriting, playing skills and production, the quintet also did improve a whole lot. Nothing is pointlessly turning circles anymore. Instead, we can find song-structures with massive grip and arrangements with a lot of high pressure. The keyboard grants the songs a certain majestic touch, which surprisingly is not cheesy or overdone at all. Frontman Fabio Valentini, who delivers all shades from decent, moderately low Power-Metal-shouts up to blackened screeching in the vein of Ihsahn, shares vocal duties with his female collegue Federica Valarin, who guests on three out of five songs. She has a very good voice and thank goodness, she avoids any angelic soprano clichees. Her voice is very natural, powerful, always unpretentious, relaxed and earthbound. Maybe a vague comparison with Karen Gilligan wouldn't be completely out of place. Overall the vocal mix makes NICTA stick out their head out of the grey masses and really helps them standing on their own feet. The roots of the band are still present in the neo-classical melodic leadguitars, which however get a sinister horror-vibe because of the addition of the dark keyboard-arrangements and remarkable parts of the vocals. The opener 'Millenary Order', with a lot of space for the clear voices of Fabio and Federica, really impresses me in that regard, however still keeping the aggressive basis. Especially the female vocals are very convincing here, the chorus is simply great and the dramatic aspects are very well executed, including Nuccio Cafàs leads and solos. 'Embryo' gets darker and more horror-like from the start with the cembalo-like sounds. Fabio's vocals show a lot of variability here, reaching from dark growls via hysteric screams to meaningful whispers. Between all that, we have another great contribution of Federica in the chorus. 'Let Us Suffer' is mostly pretty quick and rather aggressive, however including some slow and dark passages. The microphone is completely handled by Mr. Valentini here, which is also the case on the following 'The Night I Fell', which somehow recalls DIMMU BORGIR. That really works, too. At the end of the disc there's finally the most melodic and sophisticated track of the album: 'Manchurian Candidates'. Federica also does contribute again, which turns out as a very positive thing here. However one might twist and turn it, NICTA are somewhere in between two camps, but apparently they're really comfortable with that situation. Surely there might be some blackies who won't like the melodic and epic approach, while certain melodic-metal-fans certainly could dislike the evil screams and growls. However, any metalhead who are simply fed up with stylistic one-way-thinking and dead-ends, and who like both orchestral Melodic Metal and bomastic Black Metal will find a excellently produced and very well worked out fusion of those two genres, which will easily get memorable after some spins. I'd say we can expect quite some more great things to come from the camp of Italy's NICTA. For now, you can listen to several tracks of this mini-album and the previous demo on their band's homepage. Enjoy!

Voto: Non assegnato

Rüdiger Stehle





::: EUTK ::: - 19 Ottobre 2005

Avevo già avuto il piacere di occuparmi dei romani Nicta quasi due anni fa, in occasione del secondo demo della giovane carriera del gruppo, l'ottimo "Dark Rays Rip the Light". In quell'occasione i Nicta si erano rivelati un gruppo dalle ottime potenzialità , alle prese con un Power Metal neoclassico ricco di influenze estreme, dimostrando comunque una buona personalità ed una discreta attitudine. Adesso i Nicta ci propongono un nuovo demo composto da cinque brani, l'oscuro "Let the Darkness Welcome You": basta dare un'occhiata al booklet che accompagna questo disco per rendersi conto della grande cura riposta dai Nicta in questa nuova uscita, un libretto che risulta tanto semplice quanto elegante. "Let the Darkness Welcome You" presenta una produzione finalmente al passo coi tempi, decisamente superiore alla media dei demo, una peculiarità che valorizza le nuove composizioni dei Nicta: la band sta lentamente maturando dal punto di vista dell'originalità , sviluppando col passare del tempo un sound personale e riconoscibile. La voce di Fabio Valentini ha abbandonato le parti alte che caratterizzavano i pezzi del precedente demo, dedicando più spazio a linee vocali estreme e graffianti, e la voce di Federica Valarin, special guest del platter, dona maggiore varietà alle composizioni. Le danze si aprono con "Millenary Order", brano caratterizzato da una forse presenza di orchestrazioni e sonorità neoclassiche, con refrain orecchiabili di tastiera e chitarra che si contrappongono alla violenza della voce di Valentini. Il ritmo trascinante di "In Embryo" è scandito dalle ottime linee vocali del singer romano, mentre la lunga "Let Us Suffer" è un brano aggressivo e ficcante che dipinge atmosfere desolanti, rese ottimamente dalle tastiere di Graziano Ferracioli. Anche "The Night I Fell" e "Manchurian Candidates" esprimono delle ottime capacità compositive e strumentali dei Nicta, che in questo nuovo demo dimostrano di essere cresciuti e di essere finalmente pronti per il disco di debutto... speriamo che arrivi presto!

Voto: 7.5/10

Marco 'Lendar' Pessione





Heavy Place - 25 Ottobre 2005

Davvero degna di lode la proposta dei power-blacksters Nicta, band formatasi nel 2001 e ormai giunta con questo "Let The Darkness Welcome You" al loro terzo lavoro in studio (se includiamo anche il loro promo di esordio uscito nel 2002). La band ha un suono molto personale, che va a pescare il meglio delle caratteristiche melodiche dell'heavy metal più tradizionale, unendo ad esse l'aggressività dei generi più estremi quali il black e il thrash. La nuova fatica della band affida la sua apertura al brano "In Embryo", un pezzo dotato di uno stile tipicamente power, in cui sono la potenza della chitarra e una batteria molto efficace a dettare i tempi dell'apertura, da segnalare le riuscite e interessanti soluzioni create dalle tastiere (che solitamente non trovano molto spazio attraverso queste sonorità), le quali preparano l'ingresso di un cantato in growl che si alternerà ad altre parti cantate con voce pulita durante il resto del brano. Molto interessante anche il break centrale del brano, in cui le tastiere diventano protagoniste, coadiuvando un intermezzo sinfonico molto riuscito che dona respiro alla canzone per permetterci di travolgere meglio l'ascoltatore con la parte finale in cui riparte furiosamente. La traccia successiva, dal titolo "Let Us Suffer", inizia con un'aggressiva tessitura di chitarra, che riporta alla mente le soluzioni migliori degli Iron Maiden ai loro esordi, ma che lascia presto spazio al devastante ingresso di una rabbiosa doppia cassa e di un growl (anche qui alternato al canto pulito) che dona al brano una furia e uno stile molto particolare. Il brano si evolve poi in parti più stilisticamente portate verso il black melodico, in cui sono le tastiere a tornare protagoniste, mentre la sezione ritmica scandisce tempi da marcia militare, dando spazio per un assolo centrale di tastiera e di chitarra che si lasciano apprezzare per non cedere mai alla tentazione del virtuosismo inutile, denotando la maturità raggiunta dai musicisti chiamati in causa (che mostrano anche una notevole tecnica e una buona pulizia esecutiva). "Manchurian Candidate" si apre con un duetto tra chitarre distorte e tastiere sinfoniche molto efficace, su cui può partire un ritmo tipicamente power su cui si appoggia ancora una volta il cantato growl/pulito, che in più di un'occasione ha richiamato soluzioni a cui ci avevano abituato i più ispirati System Of A Down. Anche in questo brano ci sono davvero delle otime soluzioni in fase di fraseggio solistico, in cui le chitarre e le tastiere collaborano in modo pressochè perfetto, creando delle atmosfere simili allo stile neo-classico, pur rimanendo fedeli all'aggressività che caratterizza la band. In \Millenary Order" abbiamo una chitarra davvero ispirata in fase di riff, che si appoggia su un tappeto di tastiera come sempre impeccabile e preciso, grazie soprattutto al valido supporto offerto da una sezione ritmica sempre precisa e efficacissima. Il brano acquista svariati colori grazie agli inserti di fraseggi sinfonici e pianistici che si possono appoggiare a un lavoro di chitarre molto valido di cui va segnalato un'assolo strepitoso in cui ogni nota è azzeccatissima e che apre la strada a un duetto tra voce in growl e cantato femminile davvero spettacolare. Chiude il disco "The Night I Fell", brano che ripete la formula azzeccata del power metal mischiato al black, in cui però è l'epicità a prendere il sopravvento, grazie all'evocativa atmosfera creata dagli inserti di piano e voce sussurrata, prima di ripartire con sfuriate dalla potenza davvero notevole. Concludendo, non posso che affermare che il lavoro sfolto fino ad ora dalla band è pressochè perfetto, e questo disco è la piacevole conferma che il gruppo ha raggiunto una notevole maturità, sperando che gli venga presto data la possibilità di raccogliere la fama che merita, non posso fare altro che consigliarlo caldamente, sia a chi ama la melodia che agli amanti dell'aggressività.

Voto: 9/10

Mary Vicentini





Metal Storm - 28 Novembre 2005

"Extreme power metal" or "power metal with harsh vocals"... I guess "blackened power metal" will best describe Nicta's music as they mix power metal and black metal elements. This 3rd demo - actually a mini CD - is said to illustrate the mix even better than their previous efforts. The band insists that the keyboard is an essential part of their music. This element is required to render a "grandiose" and "horrific" atmosphere even though that's true those keyboard parts may sound too bright and far from black metal, as well as the drums, and also the vocals (growls, harsh, clean and even female vocals)... The guitars are great, delivering awesome solos. Still, Nicta manages to create a dark atmosphere clearly different from what power metal usually offers. Every song on this CD has a complex and coherent structure gathering all the various pieces of the Nicta puzzle. The production is very good. It may be a bit flat (especially some keyboard passage) but you can't expect the finest production from a self-produced record. Some vocal parts could probably be improved, but their variety highly compensates for this. "Let The Darkness Welcome You" is for open-minded listeners and those who appreciate non-linear songs and grat musicianship. Maybe going one step further into black metal could be a good thing for Nicta to strengthen their music which is really promising.

Voto: 7.5/10

Wrathchild





HardSounds.it - 4 Ottobre 2005

Quando mi sono ritrovato tra le mani il demo di questa band, che già conoscevo per vari e diversi trascorsi, l'ho ascoltato con particolare attenzione, poichè il loro genere non è sicuramente quello che con più frequenza si può trovare nella mia cd-teca. Tuttavia, avendo visto la band dal vivo e conoscendo il loro primo demo, ero più che onorato di poter ascoltare il loro nuovo lavoro per poi farne una recensione. A questo proposito devo dire, ahimè... che la mia recensione giunge con grandissimo ritardo rispetto alle promesse fatte alla band, e quindi sono costretto a fare un bel "Mea Culpa".. sperando che i ragazzi non me ne vogliano. L'impatto iniziale, pur sapendo cosa mi aspettava, è comunque lo stesso di una bella mazzatona ben assestata. I cinque pezzi si presentano assolutamente graffianti, sia per la musica molto aggressiva, sia per il cantato growl che intensifica questa sensazione. Tuttavia, i pezzi si snodano attraverso strutture complesse, che inseriscono la band in un genere direi quasi unico, ovvero un qualcosa che ricorda i Children of Bodom, ma con pezzi molto progressivi ricchi di atmosfere e stacchi; e la lunghezza dei brani (non meno di 6 minuti) ce ne dà l'idea. Ciò che caratterizza la band ad ogni modo sono la massiccia presenza di tastiere glaciali e imponenti, che richiamano talvolta band come Nightwish e Kamelot, ma che in Nicta trovano una loro personalità e un loro posto di tutto prestigio. C'è inoltre da dire che il livello tecnico della band è ben sopra la media, il che rende il prodotto gradevole e ascoltabile. I pezzi tuttavia peccano ancora di quella mancanza di maturità tipica di un gruppo con una certa esperienza. Le idee sono spesso grandiose: spunti, stacchi, soluzioni armoniche e atmosfere spesso sono veramente geniali, ma l'insieme tende a talvolta a perdersi in labirinti strutturali e armonici che solo ad un attento ascoltatore di prog risultano di facile percorribilità. I punti più alti di questo lavoro sono "Let Us Suffer", che propone un esaltante ritornello maestoso e imponente... che spezza il ritmo forsennato del pezzo, veloce e potente. Il bridge della opener "Millenary Order" è un altro di quei momenti in cui la band esprime il meglio di sè. Il mio pezzo preferito rimane comunque "Manchurian Candidates", vario e maturo più degli altri, ricco e che si svolge bene tra soluzioni veloci e soluzioni più pacate. La produzione pur essendo molto valida rimane il punto più debole del lavoro. I suoni di chitarra e tastiera non risultano ottimali per il tipo di mix che è stato fatto, tendono ad impastarsi tra di loro, oppure ad essere sempre uno prevalente rispetto all'altro a seconda delle situazioni. Lo stesso vale per la voce che male si amalgama nel sound molto graffiante della band. Secondo me, una produzione più attenta e meno spigolosa avrebbe valorizzato la buona musica di questo lavoro, dando il giusto spazio agli strumenti e alle voci che, con i numerosi cori e duetti, impreziosiscono non di poco il lavoro, dimostrandoci comunque che i Nicta ci sono e vogliono dire la loro.

Un lavoro senz'altro positivo e una band da seguire, per gli amanti del genere un po' estremo e un po' prog sinfonico, che non storcono il naso per scelte vocali molto particolari.

Voto: 70/100

Marco "Yorick" Tortato





Shapeless Zine - 28 Settembre 2005

I Nicta sono una band molto particolare e non è stato facile scrivere la recensione del loro nuovo demo. All'interno della loro musica, infatti, convivono numerosissimi stili e influenze, che si miscelano in un cocktail difficile da catalogare e inquadrare. La band di Rovigo si forma nel dicembre del 2001 e, inizialmente, si orienta verso un metal melodico caratterizzato da orchestrazioni molto marcate. Questa prima fase della loro storia si concretizza in un primo demo, "Promo 2002", che porterà a una piccola rivoluzione di line-up. Con l'ingresso di Nuccio Cafà alla chitarra, il suono dei Nicta si appesantisce, iniziando a integrare nel proprio sound passaggi più aggressivi al limite del thrash/black. Nel 2003, quindi, viene pubblicato "Dark Rays Rip The Light", seguito quest'anno dal nuovissimo "Let The Darkness Welcome You". Provando a descrivere la proposta musicale del quintetto, possiamo dire che i Nicta cercano di unire la melodia del power metal con le sfuriate più estreme e grandi orchestrazioni, figlie dell'ondata di black metal sinfonico dell'ultimo decennio. Per semplificare, è come se la band suonasse uno strano ibrido tra Children Of Bodom, ultimi Cradle Of Filth e Darkane del primo album. Il loro stile viene sintetizzato perfettamente dal brano di apertura, "Millenary Order" dove, su una solida base ritmica, formata da Andrea Bertassello (batteria) e Stefano Marchetto (basso), si innesta il riffing impazzito e furioso di Nuccio Cafà e le pompose orchestrazioni delle tastiere di Graziano Ferrazioli. A completare il tutto troviamo la voce graffiante di Fabio Valentini, il cui timbro ricorda Dani Filth, nelle parti più acute, e Lawrence Mackrory dei Darkane nei passaggi più schizzati. Il brano è ben fatto e potente, con dei pregevoli inserti di voce femminile ad opera dell'ospite Federica Valarin, però presenta un certo difetto di fondo, che accompagnerà le composizioni per tutta la durata del demo: è molto difficile riuscire a fare convivere un tale numero di stili senza perdere la bussola. È come un castello di carte: si può creare un vero capolavoro ma, al minimo colpo di vento, rischia di crollare tutto. Lo stesso vale per i brani dei Nicta che, sebbene potenti, vari e articolati, andrebbero curati maggiormente nel loro insieme, guardando alla canzone nella sua interezza, in modo da non rischiare che il risultato finale sembri solo un guazzabuglio di riff e cambi di velocità. Questo non significa che i pezzi siano di pessima fattura, tutt'altro. Si vede che la band ha le capacità per riuscire a far funzionare questa particolare fusione di stili, ma necessita ancora di un po' di lavoro. Il demo continua con la bella "In Embryo", brano che ho apprezzato particolarmente per il suo break centrale, un sezione più lenta e oscura, caratterizzata da un incedere epico e maestose orchestrazioni che ricordano i Cradle Of Filth più magniloquenti. "Let Us Suffer", invece, è un pezzo più veloce che riesce a unire l'attenzione alla melodia dei Children Of Bodom (la cui influenza è palese nella prima parte della canzone), con sonorità più care ai Dimmu Borgir post "Enthrone Darkness Triumphant". Da segnalare anche il bell'assolo di Nuccio Cafà, che si dimostra chitarrista preparato e convincente. Si passa a "The Night I Fell", brano leggermente più corto (il resto delle composizioni viaggia sui 6/7 minuti di durata), in cui ancora aleggia l'influenza dei Cradle Of Filth più tirati, seguito poi da "Manchurian Candidate", altro pezzo molto potente, pieno di stop and go, che chiude questo interessante lavoro. In entrambi i brani il cantante Fabio Valentini si distingue anche per l'ottimo uso della voce pulita, ad alternarsi con lo scream più acuto, che riporta alla mente il grandissimo ICS Vortex (ex-Borknagar, ex-Dimmu Borgir, attualmente in dorze begli Arcturus). Per concludere sono convinto che i Nicta siano una band parecchio intrigante, sicuramente da supportare e da tenere d'occhio, a cui consiglio soltanto di studiare con maggiore attenzione lo scheletro delle canzoni, guardando 'da lontano' la composizione nel suo insieme, piuttosto che concentrandosi principalmente sui singoli passaggi. In questo modo sono convinto che il songwriting migliorerà ulteriormente, dando vita a un prodotto più lineare ma non per questo banale.

Voto: 7.5/10

Danny Boodman





The Murder Inn - 20 Settembre 2005

Di fattura discreta, anche qualcosina in più, questo "Let The Darkness welcome You" dei veneti Nicta, band al loro terzo lavoro di difficile inquadramento ed alla ricerca di qualcuno che gli dia la possibilità di farsi valere. Come emerge anche dalla loro bio le influenze sono molteplici e variegate e si delineano su parecchi generi quali Death, Black Sinfonico, Power, Rock ed un filino di HC. Le bands che risultano più presenti nelle loro sonorità sono Cradle Of Filth, Therion e Graveworm ed il sound che ne è uscito è un ottima amalgama di tutto ciò. I brani sono molto scorrevoli, dinamici ed in certi punti spaccano e ti fanno agitare, ottimi anche certi ritornelli che si aggrappano velocemente alla memoria e già al secondo ascolto le canti a braccia alzate. Sono invece molto meno dirette le parti tirate alla Cradle, come in "Let Us Suffer" dove le atmosfere sono cupe e maligne. La componente sinfonica è presente in granparte dei brani ed è di pregevole fattura, senza voler strafare, anche se per quanto riguarda i suoni dei fiati non mi trovano completamente d'accordo e ne avrei scelti di meno squillanti. Buone le prove tecniche di tutti i membri, anche se la batteria rappresenta un piccolo neo. Completamente triggerata in certe parti, a mio avviso, la componente editino è davvero troppo rilevante. Per quanto riguarda il rullante ed i tom su passaggi lunghi i suoni sono assolutamente inadeguati. Fabio Valentini alla voce fa decisamente vedere di che pasta è fatto sia in clean che in screm, dove la barilla diventa la pasta lavamani della zanussi ed è ottimamente coadiuvato da Federica che offre delle ottime linee per le voci aggiuntive in parecchie canzoni. La loro capacità di fondere assieme questi stili, le influenze ed i generi sicuramente derivano in granparte dalle capacità tecniche e compositive del chitarrista Nuccio. Superato qualche attimo dove la resa di certi passaggi è un po' macchinosa i riff e le ritmiche presentate sono notevoli, dinamiche e, come detto più volte, riescono a legare in modo egregio tutte le varie componenti del loro sound.
Mixato e registrato ai Dead Gatto's Studio da Simone Cerchiaro il risultato finale si presta ad un ascolto sia leggero che approfondito, e comunque certe sonorità un po' secche all'inizio poi vengono assorbite in gran parte. La band ha un ottima presentazione e le carte in regola per combinare qualcosa di buono sulla scena che conta….. ora tocca a chi di dovere notarli e dargli una possibilità!

Voto: 7.5/10

Webmurder





Pull The Chain - 25 Luglio 2005

Newest effort by this very good Italian act that slightly modified their initial power black nature by adding more horror black metal surroundings. I already reviewed (and praised if I remember well) the "Dark Days Rip The Light" demo recorded by the band some two years ago. Over a pretty brutal fast black metal foundation, Nicta has added some progressive riff schemes, atmospheric keyboard surroundings and once again ultra catchy power metal riff schemes that of course include some nice solo actions. In this regard, the song patterns feature many unpredictable rhythm and pace changes, as well as it provides a great variety of structures and atmospheres. Some 'strange' female vocal works also add another dimension to the whole concept. As said, the overall sound are given value by the guitar / keyboard lines combination. Nicta is what you may regard as an exciting act (sometimes reminiscent of the fantastic Italian act Summoner) that deserves your attention. Essential and excellent. One of my fave demo of the last months.

Voto: Non assegnato

Patricia





Silent Scream Webzine - 22 Luglio 2005

Decisamente corretto il flyer promozionale: i Nicta interpretano il Metal nella direzione di un suono estremamente arioso, supportato prevalentemente dalle tastiere, sulle quali vengono costruite ed intessute trame di un Epic Metal piuttosto classico e canonico, che però vede le non rare inserzioni di partiture che lo legano al mondo di un Black Metal prepotentemente sinfonico e di maniera. Le melodie aperte che si basano su voci femminili pulite e su voci maschili a metà fra pulite ed in screaming, l'uso di cori anthemici, i riff classicheggianti, l'ottimo uso della lead guitar, una ritmica precisa ma mai inutilmente predominante sono le coordinate stilistiche del combo, a metà strada fra i Rhapsody, gli Stormlord ed i Nightwish ma perennemente alla ricerca di una propria identità. La mezz'ora di questo "Let The Darkness Welcome You" si presenta come un ottimo esercizio di stile, costituito da brani complessi e dinamici, in grado di alternare parti anche piuttosto diverse le une dalle altre e di amalgamare il tutto in una struttura che possiede una buona dose di coesione e di ragion d'essere. Per la verità il prodotto non brilla per originalità, anche se la prova offerta dai ragazzi, a livello strumentale e compositivo, è sicuramente superiore alla media. L'ottima prova tecnica, quindi, unita ad una produzione azzeccata, rendono questo demo appetibile per i fanatici del genere, a patto di accettare i limiti di un prodotto ben inserito nel filone al quale fa riferimento.

Voto: 6.5/10

Giorgio Fogliata





Metallized - 6 Luglio 2005

TOP DEMO

Terzo demo per i Nicta, band della provincia di Rovigo dedita ad un Metal forte, possente, oscuro ed intrigante. Il combo ci propone una interessantissima miscela di power/epic con molte vocals in tipico stile black metal, che si alternano a quelle pulite, o alla voce struggente dell'ospite Federica Valarin. 5 tracce potenti, ben strutturate e prodotte in maniera più che buona: l'opener "Millenary Order" è il perfetto esempio dell'azzeccato intreccio stilistico dei Nicta, che spaziano tra cadenze tipicamente power e sfuriate selvagge 'alla Dimmu Borgir'. Non per questo il lavoro perde di sostanza, anzi, le songs (soprattutto le prime 3) usufruiscono in maniera mirabile della commistione di generi, risultando piacevoli, energiche e godibilissime, seppur a volte un filo 'ingenue' nelle soluzioni sonore, o nella stesura dei solos. Un demo CD che ho sentito più e più volte, non foss'altro che per il piacere di sentire una band nostrana alle prese con una musica ben scritta, ben suonata e molto trascinante. Una band, a mio modesto parere, da tenere sicuramente d'occhio, hanno sicuramente ottime idee e grandi margini di crescita. Headbanging furioso misto a cori epici? Si può, chiedete ai Nicta come fare…
'You are the best and fuck the rest!'

Voto: 8/10

Pippo Marino "Sbranf"





The Metal Fortress - 25 Giugno 2005

HOT ALBUM

Lo ammetto. Pure io ho il vizio, tutto italiano, dell'Esterofilia esasperata. Sarà perchè mi sento ben poco rappresentato dalla Penisola, ma, soprattutto in campo musicale, sono fortemente attratto dalla produzione straniera e qualche stupido pregiudizio mi rende a volte diffidente verso la scena italiana. Per mia fortuna, è bastato ascoltare un paio di volte questo "Let the Darkness Welcome You" per essere smentito clamorosamente. Veneti dei dintorni di Rovigo, i Nicta si formano nel dicembre 2001 come gruppo Metal Melodico. Dopo vari cambi di line up, un Promo nel 2002 e un altro chiamato "Dark Rays Rip the Light" del 2003, la band decide di incidere questo notevole MiniCd forti di un sound rinnovato nei contenuti, estremizzato e personalizzato. Decisione più azzeccata non poteva essere presa. "Let the Darkness Welcome You" colpisce immediatamente l'ascoltatore per la grande quantità di idee di cui è imbevuto, per la varietà del suono, per l'opulenza delle tastiere e per la ragionata dinamicità. Quest'ultima è forse il punto forte di questo lavoro, forte delle assenze di momento fiacchi, riffs di riempimento, particolari non studiati con la minima cura. Musicalmente le influenze del gruppo sono innumerevoli. Si passa da una base che ricorda i Children Of Bodom, ma con tastiere molto più "sinfoniche", a volte perfette e a volte ingombranti, ad una spolverata di Power Metal Scandinavo, fino al Symphonic Black Metal in stile primi Dimmu Borgir o Bal Sagoth, ma dotato di maggiore credibilità. La tecnica non manca al combo veneto, a partire dal gusto barocco del tastierista Ferracioli fino ai riffs tipicamente Black di Cafà e al drumming potente e preciso di Bertassello. Da notare in particolare l'incredibile la versatilità con cui il Singer Fabio Valentini corre dallo screaming ad un urlato Hardcore fino al pulito con estrema naturalezza, accompagnato a tratti dalla voce di Federica Valarin, paurosamente simile a quella di tale Eva-Marie Larsson in "The Gallery" dei Dark Tranquillity. Unico difetto di questo platter è forse proprio questa estrema varietà che a tratti non permette alle canzoni di risultare ben amalgamate al loro interno, per cui a volte si può rimanere spiazzati a cercare il filo conduttore della stessa canzone . Insomma, Provate a mischiare tutti questi elementi, lanciateli in cavalcate ad alta velocità, oppure abbandonateli a momenti più lenti ed atmosferici, condite il tutto con stacchi, cambi di tempo, accelerazioni e infine accompagnate con chitarre, basso e tastiera quasi sempre convincenti e chorus spesso trascinanti. Otterrete giusto un'idea di quello che propongono i Nicta, autori di ispirati brani come "In Embryo" e "Let us Suffer", forse la miliore del lotto nel suo songwriting tipicamente Symphonic BM. In conclusione, il mio consiglio è quello di ascoltarvi per bene con le vostre orecchie questo cd perchè forse, in questi casi e in dosi limitate, un pò di nazionalismo non fa certo male.

Clicca qui per leggere l'intervista.

Voto: 81/100

Guardian!





Metal Wave - 13 Luglio 2005

I Nicta insorgono con grinta. Dopo due anni di attesa dall'ultimo promo, la band veneta decide di sfornare un mini CD piuttosto differente dal precedente, ma non per questo meno importante…"Let Darkness Welcome You". Cinque canzoni di un certo peso, di una certa consistenza, e che fanno capire il vero valore di una band piuttosto sfortunata per quanto riguarda i rapporti con le labels. Infatti, un saggio ascoltatore resterebbe incredulo a sapere che i Nicta devono ancora autoprodursi le registrazioni e lo dimostra lo scarso impatto e la scarsa qualità delle sonorità. Il loro stile è inconfondibile, molto personale e quindi difficile da descrivere. Trovandomi adesso, a dover malvolentieri etichettare questa band, posso solo dire che il loro è un genere che si avvicina molto ad un immaginario mix di band come Dimmu Borgir, Rhapsody, Children of Bodom, Slayer, Cradle of Filth, Graveworm, Domine, Bal Sagoth, ecc…(potrei andare avanti all'infinito). Le canzoni che a parer mio meritano un elogio particolare sono "In Embryo" e "Let Us Suffer". Entrambe le canzoni trasmettono sensazioni forti, decise, e l'ingrediente che le accomuna è sicuramente una buona quantità di tecnica. "In Embryo" colpisce per la rapidità e semplicità con cui i ragazzi riescono a variare da una base sinfonica/melodica (diciamo più power metal per intenderci) ad una ritmica incisiva e molto vicina al Black metal. "Let Us Suffer" invece, dimostra che duetti tra chitarra e tastiera non sono mai passati di moda, sfoggiando non poca abilità. Decisamente più thrash, ma meno efficace l'ultima song di questo demo, "Manchurian Candidates", che sembra essere molto più pesante e procede ad un ritmo esasperato come un motore che fatica ad accendersi. Nel complesso non si può criticare i giovani Nicta, che con tutte le loro forze stanno cercando di emergere in un mondo che sembra essergli indifferente e ostile. Dispiace notare, questo caso ne è la prova, come il mercato della musica in Italia sia completamente allo sbaraglio. Dando un mio parere posso solamente dire che è molto triste sapere che gente come Caparezza o Di Risio (non so neanche come si scrive) diventano famosi e sfondano senza avere un briciolo di tecnica o merito, quando ci sono ragazzi che sudano ogni giorno per raggiungere l'apice, come i Nicta, e continuano a toccare il fondo. Ma questo è un discorso a parte. Ritornando alla recensione, voglio concludere facendo i complimenti a questi ragazzi, augurando loro il migliore dei futuri.

Voto: 62/100

Mark Keen





Metalitalia.com - 1 Giugno 2005

A due anni di distanza dal valido promo "Dark Rays Rip The Light" tornano a farsi sentire i Nicta, gruppo veneto autore di un power-black sinfonico estremamente ben realizzato. La personalità multiforme del quintetto si riflette in pieno in questo nuovo "Let Darkness Welcome You", un caleidoscopio di umori musicali diversi nobilitato da un songwriting maturo e profondo che testimonia la crescita artistica e compositiva del gruppo. I Nicta oggi sfruttano delle strutture meno immediate, dei tempi più veloci e dei riff notevolmente più aggressivi rispetto al passato ma continuano a non mancare delle belle idee a livello di melodie e ovviamente le ariose orchestrazioni del tastierista Graziano Ferracioli, queste ultime molto più complesse e presenti se paragonate a quelle contenute nel precedente promo. La tracklist si rivela solida e priva di passi falsi ma bisogna riconoscere che l'apice qualitativo viene raggiunto immediatamente, ovvero con l'opener "Millenary Order", una composizione eccellente (con tutta probabilità la migliore del repertorio della band) che chiama in causa Bal Sagoth, Mercyful Fate, Domine e Graveworm. Va sottolineata poi la bella prova offerta ancora una volta dall'eclettico cantante Fabio Valentini - che continua a ben destreggiarsi tra screaming e clean vocals - e la potenza della produzione, più che mai nitida e professionale. Non c'è che dire, i Nicta sembrano migliorare di anno in anno... a quando un full length? Che qualche label si svegli al più presto.

Voto: 7.5/10

Luca Pessina





Behind The Veil ezine - 29 Maggio 2005

Nicta from Italy is one of those bands that convinced me with their very first demo that they are capable of doing a lot of things! Well, "Let The Darkness Welcome You" proved me right! No doubt, that Nicta here bring their music one step forward. The band is more confident than ever and that has a result on the compositions, which are almost progressive in their structure. Yes, here you can listen to quite many tempo and theme changes in one song without boring you. On the contrary, these changes are done in such a way that they serve the compositions and make them more interesting. If on their first work Nicta combined melodic death metal with power metal in their sound, on this CD you will also find influences from other metal genres, such as black and neoclassical metal. I don't know how they've managed it, but "Let The Darkness Welcome You" sounds as their more extreme and yet melodic release. These two elements (melody and brutality) coexist in such a harmonic and functional way in their compositions that you won't believe! I also loved the use of female vocals, an addition that gives even more depth to their sound. Nicta is a band with personality and I really find it hard to believe that they haven't found a contract yet... No hesitations here, order the CD, which is very professionally set...

Cliccate qui per leggerla direttamente dal sito della webzine greca.

Voto: Non assegnato

Nick "William_Kidd" Parastatidis





Spirit of Metal - 21 Maggio 2005

Tradotto dal Francese

Terzo demo per il gruppo italiano Nicta. Il suono è quello di un demo autoprodotto e manca un pelo di potenza ma il risultato è comunque buono. Si cataloga nel power metal con voce distorta ma trovo che sia un po' più complesso di questo. Effettivamente in certi momenti non siamo lontani dal black. La mescolanza tra voce pulita e voce distorta da un'impressione di anarchia che è tuttavia seducente. Trovo veramente difficoltoso dare una definizione esatta al gruppo, non possiamo dare un'etichetta ed è tanto meglio.
Sono dunque cinque pezzi di grande qualità che i Nicta ci propongono nel loro nuovo demo. E' tuttavia folle l'attitudine del gruppo a scombussolarci senza sosta... Ho ascoltato il disco più volte e ogni volta mi ha posseduto. Per esempio, da una parte tipica black sinfonica si passa ad un assolto thrash per arrivare ad un ritmo più calmo in voce pulita... Sorprendente!!!
Si noterà la presenza di una voce femminile (quella di Federica Valarin) che è utilizzata nel modo dei Cradle Of Filth.
Ecco, un lavoro veramente piacevole da ascoltare, non smetterà di sorprendervi!

Voto: 17/20

Julien





HMP - 22 Maggio 2005

Dopo l'ottimo demo Dark Rays Rip The Light, i Nicta passano alla pubblicazione del mini-CD Let The Darkness Welcome You, nella speranza di un prossimo full length. Autori di un power metal sinfonico velocissimo con inserti black metal, i Nicta possono ritenersi pronti al grande salto. Straordinaria la duttilità vocale del singer Fabio Valentini, capace di passare dal growl più feroce alle clean vocals con una semplicità disarmante. La musica dei Nicta è la quintessenza della dinamica, continui cambi di tempo e un uso massiccio delle tastiere fanno del nostrano combo una delle migliori novità del metal europeo. Tecnica affinata, songwriting maturo e personalità, più credibili di gentaglia come i Cradle Of Filth, i Nicta sono il punto di congiunzione tra il metal orrorifico dei Mercyful Fate e il black sinfonico dei Dimmu Borgir: fan del genere non esitate, fate vostro Let The Darkness Welcome You. Splendidi i riff di chitarra (Nuccio Cafà) di chiara matrice eighties, rivitalizzati con lo stile black metal sostenuti da un drum work (Andrea Bertassello) deragliante. Ampia la gamma di suoni utilizzati da Ferracioli con le sue tastiere, si prodiga in aperture melodiche da togliere il fiato a ogni passaggio. Nonostante facciano della pulizia tecnica un elemento predominante, i Nicta non lesinano in potenza. Le continue accelerazioni, legate a vari cambi di tempo, break orrorifici, con il solito trasformismo vocale di Fabio, fanno di "In Embryo", "Let Us Suffer" e "Manchurian Candidates" un biglietto da visita che non merita repliche.

Cinque pezzi devastanti

Voto: 4/5

Stefano Giacometti





Holy Metal - 22 Aprile 2005

Dopo quasi due anni di silenzio ritornano finalmente i Nicta. Dico finalmente perché Dark Rays Rip The Light fu uno dei demo più interessanti prodotti nel 2003 e sarebbe stato un grosso peccato se si fossero persi definitivamente per strada. La loro vicenda è piuttosto curiosa, nati nel 2002, pubblicano un primo demo dopo pochi mesi di attività ufficiale dalle sonorità più vicine ad un rock con venature folk e vagamente metal, salvo poi incontrare problemi di line up e cambiare completamente genere nel giro di un anno. DRRTL era un ottimo mix di power metal, thrash e black sinfonico, Let The Darkness Welcome You accentua il lato black e lascia in disparte quello thrash, che affiora solo in sporadiche occasioni. Il risultato è addirittura superiore al suo già più che positivo predecessore. Provate ad immaginare le magniloquenti evoluzioni tastieristiche dei Rhapsody, togliete draghi, elfi e stregoni, aggiungete momenti tirati degni dei migliori Children of Bodom, le atmosfere apocalittiche dei Dimmu Borgir e quelle più epiche dei Bal Sagoth ed inizierete ad avere già un'idea di base della musica dei Nicta. Un bel calderone di suoni, non c'è che dire, ma che la band riesce a dirigere con l'abilità di un direttore d'orchestra navigato, dosando alla perfezione le vocals (il dualismo voce pulita/screaming qui funziona perfettamente), proponendo ritornelli spesso e volentieri efficacissimi e mai ruffiani e facendo convivere all'interno di ogni singola canzone due anime ben distinte, una più cupa ed una decisamente più solare. La maturità raggiunta dal quintetto gli consente di cimentarsi in canzoni che superano sempre i sei minuti (tranne The Night I Feel) e che mai , neanche per un secondo, danno l'impressione di trascinarsi stancamente verso la fine o di ripetersi ma se dovessi indicare i picchi più alti allora segnalerei l'accoppiata In Embryo - Let Us Suffer. La prima ha una base power metal pronta a mutare rapidamente e continuamente, ponendo in primo piano ora il lato più sinfonico ora quello più black (nella parte centrale non si può non notare una certa somiglianza con gli ultimi Graveworm), la seconda è una sfuriata rabbiosa con un utilizzo molto più sporadico delle voci pulite e una serie di duetti tra chitarra e tastiera dalla qualità impressionante. Rispolvera il lato più thrash, invece, l'altalenante Manchurian Candidates dal ritmo quasi singhiozzante e meno efficace delle altre canzoni presenti nel disco, ma capace di esibire comunque uno spiccato gusto per la melodia anche negli episodi apparentemente più diretti. A completare il quadro, un booklet curato che dimostra ulteriormente l'impegno profuso dal quintetto.

Ok che gli indizi necessari per fare una prova sono tre e non due, ma lasciare che le case discografiche continuino ad ignorare i Nicta sarebbe veramente un'offesa alla musica.

Voto: 8.5/10

Matteo





Metal Domination - 20 Aprile 2005

Two years ago a new band from Italy sent me their second demo, their first one was in 2002, this band has a Greek name too, Nicta and their music direction was a technical black metal. Some days ago Nicta, released their third demo CD, with five new songs. The music direction, hasn't change, the band still continues to play black metal, with some guest female vocals and very complex guitars. You can say that the band combines the progressive metal with the black metal and they have did it very well. With very nice and well worked compositions. Keyboards that gives another atmosphere to the whole result and a very good production, don't forget also that this is the third attempt from the band and they have already some experience with the recordings. Also Nicta had already shared the stage with bands like UDO, Vader and Extrema. If you want to hear something fresh to this music section, i suggest to hear the latest work from Nicta, I found very nice and good. I hope some day the band will find a label to release their debut album.

Voto: 8/10

Antonis Maglaras